venerdì 28 ottobre 2011

Strange People

Visto che la pubblicazione di Strange People, la mia prima sceneggiatura disegnata e pubblicata, è stata un po' confusa, divisa com'è in quattro post, ho deciso di fare un veloce riassunto.
Qui sotto trovate i link alle quattro parti che la compongono.


Buona lettura!


martedì 25 ottobre 2011

Come Zeman c'è solo Zeman

Nella mia breve vita, non ricordo un'altra persona nel mondo del calcio così intelligente, sinceramente sfacciata e dotata di una fine auto-ironia come Zdeněk Zeman.
Senza contare che si tratta anche di un allenatore preparatissimo, che probabilmente non ha ricevuto quel che meritava per cause esterne al vero gioco del calcio (non bisogna mai mettersi contro i potenti). Però Zeman è diventato comunque una leggenda, si è sempre rimesso in discussione, anche ripartendo da piccole società, ed è impossibile non tifare per lui, anche grazie al gioco spregiudicato e divertente che mette in campo.


Se a Natale vorrete farmi un regalo, quindi, il cofanetto della minimum fax che contiene due documentari e un libro a lui dedicati sarebbe molto ben gradito.


Io ho visto il primo dei due documentari, Zemanlandia, che era già uscito alcuni anni fa, e merita davvero di essere visto dagli appassionati, davvero una bella rappresentazione di quello che fu il "Foggia dei miracoli", una delle più belle esperienze del calcio moderno.

lunedì 17 ottobre 2011

Strange People (ultima parte)


Ed ecco infine l'ultima parte! Virginia ha commissionato a un killer tedesco l'omicidio di suo marito Greg, dopo che quest'ultimo ha riempito la casa di scarafaggi... ma com'è iniziato tutto?
Nella prima pagina di questo capitolo, Greg e Pat stanno parlando di un incontro di pugilato che si è davvero svolto nel 1936 a New York (per la precisione allo Yankee Stadium) tra l'afroamericano Joe Louis e il tedesco Max Schmeling. Joe Louis sarebbe in effetti diventato campione dei pesi massimi (e uno dei più grandi pugili di tutti i tempi, il primo di colore a essere apprezzato anche dai bianchi), ma quell'incontro (il migliore dell'anno, secondo la rivista Ring Magazine) lo vide sconfitto per KO alla dodicesima ripresa, contro ogni pronostico.
Qui sotto c'è un celebre scatto di quell'incontro.


venerdì 14 ottobre 2011

Strange People (terza parte)


Greg, dopo aver iniziato ad "allevare" scarafaggi in casa, è stato fatto uccidere da sua moglie Virginia. Ma quando è scoppiata la scintilla che ha portato la donna a prendere questa decisione? Si scoprirà in questa terza parte, incentrata su Pat, il miglior amico di Greg.
Mi pare che questa volta non ci sia bisogno di annotazioni di alcun tipo.
Il finale si avvicina, manca solo l'ultima parte, in cui si capirà come è iniziato tutto.

Leggi qui l'ultima parte.

mercoledì 12 ottobre 2011

Strange People (seconda parte)


Dopo che Greg Potter è stato ucciso da un killer tedesco, torniamo indietro di qualche giorno, per scoprire l'identità del mandante. O meglio... della mandante, sulla quale è incentrato l'intero secondo capitolo.

Solo un appunto, visto che potrebbe non essere chiaro: nel sogno all'inizio della sequenza, Virginia sta sognando Greg ucciso da un soldato tedesco con un'uniforme della Prima guerra mondiale. Il suo inconscio evidentemente non sa davvero come figurarsi l'assassino di cui è in attesa.

Nella terza parte, si capirà meglio cosa ha spinto Virginia ad assoldare un killer ed entrerà in scena Pat, il miglior amico di Greg.

Leggi qui la terza parte.

lunedì 10 ottobre 2011

Strange People (prima parte)

La mia prima storia a fumetti pubblicata risale al 2002. Dato che Medicina Nucleare, la casa editrice che l'ha data alle stampe, non esiste più, e l'albo che la conteneva è ormai introvabile, ho deciso di pubblicarla su questo blog, divisa però in 4 parti (come i relativi capitoli che la compongono), non tanto per creare pathos, quanto per non allungare troppo questo post e per avere anche spazio per raccontare qualche retroscena.
La storia in questione si chiama Strange People (il titolo deriva da questo brano dei Doors), è disegnata da Raffaele Marinetti, ed è un noir ambientato nella New York del 1936, in pieno New Deal rooseveltiano. Nel periodo in cui l'ho scritta ero parecchio in fissa per i vecchi film in bianco e nero.
Ecco la copertina un po' kafkiana con cui venne pubblicata.


Strange People è raccontata al contrario, quindi il primo capitolo, che potete leggere qui sotto, descrive il finale, per poi andare a ritroso nel tempo alla scoperta delle motivazioni che hanno portato a questa scena.
Non fate caso al brutto font utilizzato per il lettering: errori di gioventù.
Dopo le tavole, troverete qualche ulteriore annotazione.
Ogni capitolo è incentrato su un personaggio in particolare, il primo su un killer tedesco emigrato negli Stati Uniti e appassionato di cinema. Nelle mie intenzioni, voleva rappresentare metaforicamente la fuga all'estero dei registi tedeschi (su tutti Fritz Lang) per sfuggire al regime nazista. Dal cinema espressionista tedesco, tra l'altro, il personaggio prende i nomi utilizzati nelle sue apparizioni (non saprei dire neppure io come si chiami in realtà).

Nella seconda parte, on line tra qualche giorno, si scoprirà invece chi è stato il mandante dell'omicidio del povero Greg Potter.

Leggi qui la seconda parte.

venerdì 7 ottobre 2011

X-Men: L'inizio

Dei tre film con personaggi Marvel usciti nelle sale prima dell'estate, avevo visto quelli dedicati a Thor e a Capitan America, ma avevo perso X-Men: L'inizio, prequel dei due film diretti da Bryan Singer e distribuiti tra il 2000 e il 2003 (il terzo capitolo della saga, di Brett Ratner, è talmente brutto e insignificante da poter essere tranquillamente dimenticato).
Approfittando dell'uscita in dvd, quindi, un paio di sere fa ho deciso quindi di recuperarlo, spinto anche dai commenti positivi raccolti in questi mesi.


E in effetti si tratta davvero di un buon film, ben sceneggiato (grazie anche al forte contributo di Singer, che ha dimostrato ancora una volta la sua passione per i personaggi) e ben interpretato, almeno per quanto riguarda i ruoli principali. Un film tutto giocato sul triangolo composto da un giovane Charles Xavier, un vendicativo Erik Lehnsherr/Magneto e un ambizioso Sebastian Shaw, che vorrebbe sottomettere l'umanità ai mutanti.
Ho apprezzato molto il gusto vintage con cui è stato realizzato il film (ambientato negli anni Sessanta), anche grazie a un'adeguata colonna sonora. Per metà film, tra l'altro, il film sembra un film di spionaggio alla 007, anziché un classico film con i supereroi Marvel. Poi la trama del film inizia a incrociarsi con avvenimenti storici reali (in particolare la crisi cubana), scadendo a tratti nel kitsch.


Mi è piaciuta anche la scelta di porre il film in continuity con i due precedenti di Singer, inserendo molti rimandi alle trame già raccontate, senza ovviamente appesantire la trama per i nuovi spettatori. Ho trovato molto carini, in particolare, i cameo di Hugh Jackman e Rebecca Romijn, che tornano simpaticamente nei panni rispettivamente di Logan/Wolverine e di Raven Darkholme/Mystica.
A proposito di attori... su tutti spicca l'emergente Michael Fassbender nei panni di un Magneto inesperto ma già molto determinato a prendere una strada diversa da quella del suo "amico" Charles.
Rimanendo ancora sul cast, è impossibile non esprimere soddisfazione per la scelta di January Jones per il ruolo di Emma Frost. Oltre ad avere davvero una gran bella presenza (diciamo così), l'attrice è riuscire a mettere in scena l'altezzosità e la glaciale regalità della sua controparte cartacea, risultando perfetta per la parte.


Il film però pecca di grosse carenze tecniche, soprattutto per quanto riguarda la regia di Matthew Vaughn e gli effetti speciali, a tratti quasi imbarazzanti. Non è un caso, forse, che la sceneggiatura punti più sul rapporto tra i personaggi che sull'azione.
Insomma, si tratta di un film modesto (nel senso buono del termine), senza pretese, ma che riesce benissimo a raccontare la propria storia, proponendo dei personaggi carismatici e interessanti e soprattutto intrattenendo lo spettatore.

mercoledì 5 ottobre 2011

La provocazione di Wikipedia

Da ieri sera, nella homepage di Wikipedia, la più grande enciclopedia LIBERA del mondo, appare il seguente messaggio:

Cara lettrice, caro lettore,
in queste ore Wikipedia in lingua italiana rischia di non poter più continuare a fornire quel servizio che nel corso degli anni ti è stato utile e che adesso, come al solito, stavi cercando. La pagina che volevi leggere esiste ed è solo nascosta, ma c'è il rischio che fra poco si sia costretti a cancellarla davvero.
Negli ultimi 10 anni, Wikipedia è entrata a far parte delle abitudini di milioni di utenti della Rete in cerca di un sapere neutrale, gratuito e soprattutto libero. Una nuova e immensa enciclopedia multilingue e gratuita.
Oggi, purtroppo, i pilastri di questo progetto — neutralità, libertà e verificabilità dei suoi contenuti — rischiano di essere fortemente compromessi dal comma 29 del cosiddetto DDL intercettazioni.
Tale proposta di riforma legislativa, che il Parlamento italiano sta discutendo in questi giorni, prevede, tra le altre cose, anche l'obbligo per tutti i siti web di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento, una rettifica su qualsiasi contenuto che il richiedente giudichi lesivo della propria immagine.
Purtroppo, la valutazione della "lesività" di detti contenuti non viene rimessa a un Giudice terzo e imparziale, ma unicamente all'opinione del soggetto che si presume danneggiato.
Quindi, in base al comma 29, chiunque si sentirà offeso da un contenuto presente su un blog, su una testata giornalistica on-line e, molto probabilmente, anche qui su Wikipedia, potrà arrogarsi il diritto — indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive — di chiedere l'introduzione di una "rettifica", volta a contraddire e smentire detti contenuti, anche a dispetto delle fonti presenti.
In questi anni, gli utenti di Wikipedia (ricordiamo ancora una volta che Wikipedia non ha una redazione) sono sempre stati disponibili a discutere e nel caso a correggere, ove verificato in base a fonti terze, ogni contenuto ritenuto lesivo del buon nome di chicchessia; tutto ciò senza che venissero mai meno le prerogative di neutralità e indipendenza del Progetto. Nei rarissimi casi in cui non è stato possibile trovare una soluzione, l'intera pagina è stata rimossa.
L'obbligo di pubblicare fra i nostri contenuti le smentite previste dal comma 29, senza poter addirittura entrare nel merito delle stesse e a prescindere da qualsiasi verifica, costituisce per Wikipedia una inaccettabile limitazione della propria libertà e indipendenza: tale limitazione snatura i principi alla base dell'Enciclopedia libera e ne paralizza la modalità orizzontale di accesso e contributo, ponendo di fatto fine alla sua esistenza come l'abbiamo conosciuta fino a oggi.
Sia ben chiaro: nessuno di noi vuole mettere in discussione le tutele poste a salvaguardia della reputazione, dell'onore e dell'immagine di ognuno. Si ricorda, tuttavia, che ogni cittadino italiano è già tutelato in tal senso dall'articolo 595 del codice penale, che punisce il reato di diffamazione.
Con questo comunicato, vogliamo mettere in guardia i lettori dai rischi che discendono dal lasciare all'arbitrio dei singoli la tutela della propria immagine e del proprio decoro invadendo la sfera di legittimi interessi altrui. In tali condizioni, gli utenti della Rete sarebbero indotti a smettere di occuparsi di determinati argomenti o personaggi, anche solo per "non avere problemi".
Vogliamo poter continuare a mantenere un'enciclopedia libera e aperta a tutti. La nostra voce è anche la tua voce: Wikipedia è già neutrale, perché neutralizzarla?

Gli utenti di Wikipedia

Lo so che questo è un sintomo e non il problema. Lo so che non c'è nessuna Wikipedia da salvare (per il momento). Lo so che quella di Wikipedia è solo una provocazione. Ma si tratta secondo me di un'ottima strategia di "marketing", che ha permesso di far arrivare la questione a molte più persone di quante sarebbero state colpite in altri modi.
Perciò, nonostante io sia "Wikipedia addicted" e faccia ormai grossa fatica a farne a meno (con la mia buona dozzina di visite giornaliere), ho accolto con piacere questa mossa.