sabato 6 febbraio 2010

Cosa resterà di questi anni Zero?

Anzi, meglio: "Cosa racconteremo, ai figli che non avremo, di questi cazzo di anni zero?". Così cantava un paio di anni fa Vasco Brondi, alias Le Luci della Centrale Elettrica. In effetti si è trattato proprio di un decennio amorfo, caratterizzato più che altro da un profondo impoverimento culturale e inaugurato tragicamente dagli attentati dell'11 settembre 2001. Tale avvenimento ha indubbiamente segnato un confine tra il "prima" e il "dopo", dando finalmente al mondo occidentale un nuovo nemico da temere, dopo il crollo del comunismo.
A differenza del terrore rosso, però, quello arabo è ancora più difficile da affrontare, essendo più subdolo, mascherandosi e colpendo addirittura dall'interno. Questo almeno è quello che ci viene fatto credere per giustificare le limitazioni alla nostra libertà personale che sono state messe in atto. Non solo negli Stati Uniti, perché le immagini delle Torri Gemelle abbattute hanno fatto il giro del mondo, fungendo da spauracchio ovunque. "Intolleranza" è stata quindi la parola che forse ha caratterizzato maggiormente questi fantomatici anni Zero.



Magra consolazione, questo clima asfissiante ha permesso la creazione di opere d'arte, in diversi campi, di pregevole fattura. La prima che mi viene in mente è sicuramente La 25a Ora, capolavoro cinematografico di Spike Lee, in cui c'è anche questo fantastico monologo interpretato da un grande Edward Norton.



Altri film dello scorso decennio che amerò probabilmente per sempre? La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana, Match Point di Woody Allen, Le conseguenze dell'amore e Il Divo di Paolo sorrentino, Kill Bill di Quentin Tarantino, Parla con lei di Pedro Almodovar, Se mi lasci ti cancello di Michel Gondry, Gangs of New York di Martin Scorsese, I Tenembaum di Wes Anderson, Memento e Il Cavaliere Oscuro di Christpher Nolan, Dolls e Zatoichi di Takeshi Kitano.

Passando alla musica, direi che il decennio non verrà ricordato per nulla in particolare. A differenza degli anni Novanta, caratterizzati da grunge, trip-hop, brit-pop e quant'altro, gli anni Zero non hanno visto nascere o rinascere nessun filone degno di nota, probabilmente.
Io, comunque, di album ne ho consumati davvero tantissimi: Funeral degli Arcade Fire, Neon Golden dei Notwist, This Is It degli Strokes, Turn On The Bright Lights degli Interpol, Vespertine di Bjork, No More Shall We Part di Nick Cave, You Are Free di Cat Power, Tutto l'amore che mi manca di Nada, Melody of Certain Damaged Lemons dei Blonde Redhead, Field Songs di Mark Lanegan, Hot Rail dei Calexico, Daisies of the Galaxy degli Eels, Des visages des figures dei Noir Desir, K-Album dei 24 Grana, Out of Season di Beth Gibbons & Rustin Man, Songs For The Deaf dei Queens of the Stone Age, Elephant dei White Stripes, Third dei Portished, Occhi Chiusi degli En Roco, In circolo dei Perturbazione, Dear Catastrophe Waitress dei Belle and Sebastian, Kid A dei Radiohead, Socialismo tascabile degli Offlaga Disco Pax, solo per citare i preferiti.

Et voilà, anche un po' di songs memorabili che abbiamo ascoltato nel decennio scorso, per darvi un po' l'idea!









Da grande appassionato di sport, mi piacerebbe poi dare uno sguardo anche al decennio sportivo... magari però la prossima settimana, se avrò tempo!

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