venerdì 12 agosto 2011

Il Texone di Magnus

In mezzo a tanti ciarlatani e raccomandati, mi pare che sia sempre più raro trovare giornalisti "generalisti" in grado di scrivere un bel pezzo sul fumetto (così come su altri temi che richiedono conoscenze specifiche), evitando banalità e imprecisioni.
Per fortuna però i giornalisti bravi e preparati ci sono ancora. Uno di questi, lo dico da tempo, è Luca Telese, che in occasione della ristampa del Texone di Magnus da parte di Rizzoli-Lizard, ha scritto un articolo per Il Fatto Quotidiano in cui ricorda la sua intervista dell'epoca al maestro bolognese, di cui riporta alcune belle dichiarazioni.
Pur sfiorando temi tecnici, il lungo articolo è interessante soprattutto per il modo appassionato e coinvolto in cui Telese racconta Magnus e la sua opera, per cui ve ne consiglio caldamente la lettura (cliccate qui).


Dopo aver letto l'articolo, mi è venuta voglia di riprendere in mano il Texone in questione (nell'edizione originale) e di risfogliarlo, riscoprendo le pagine ricche di particolari a cui Magnus ha dedicato gli ultimi sette anni della sua vita, stanco di dover sottostare alle regole ferree della serialità e desideroso di creare un vero e proprio testamento grafico per i suoi lettori.


Nella succitata intervista a Telese, Magnus dichiarò che gli sarebbe piaciuto dare al suo Tex "tutto quello che non ha mai avuto da nessun altro". E sicuramente ha dato un nuovo significato alla collana dei Texoni, quasi sempre disegnati benissimo, ma che si rivelano degli albi "normali" stampati in versione gigante.
Magnus ha invece reso importante ogni singola vignetta, aggiungendo particolari su particolari, soffermandosi maniacalmente sulle ombreggiature realizzate con un fitto tratteggio, sulle singole gocce di ogni pozza d'acqua, sulle foglioline più minute delle tante piante presenti tra le pagine. Dettagli evidentemente apprezzabili solo in un grande formato.


Dopo aver risfogliato il volume, ho guardato la data di pubblicazione e mi sono reso conto che sono passati 15 anni dalla sua pubblicazione. Ricordavo a memoria alcune vignette, tanto mi erano rimaste impresse, ma curiosamente della storia quasi nulla. Voglia di rileggerla però non ne ho, penso che sia sufficiente continuare a sfogliarlo rimirandone le pagine.

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