lunedì 26 settembre 2011

Un mio ricordo di Sergio Bonelli

Oggi avrei voluto scrivere d'altro su questo blog, ma poi, stamattina, appena acceso il computer, ho ricevuto la triste notizia della scomparsa di Sergio Bonelli, l'editore per eccellenza del mondo del fumetto italiano, padre di Zagor e Mister No e "fratello" di Tex.


La notizia mi ha lasciato un magone incredibile, perché Bonelli, con la sua casa editrice, ha costituito negli anni un perno importantissimo per il fumetto italiano, spesso criticato (anche da me) per la sua eccessiva monoliticità, ma sempre apprezzato per la sua signorilità e la sua spontaneità.
Grazie a Bonelli è stato possibile creare un immaginario di personaggi e situazioni che nel nostro Paese non aveva precedenti (e probabilmente nemmeno epigoni). Grazie a Bonelli molti autori hanno potuto per decenni esprimere al meglio la propria fantasia. Grazie a Bonelli è ancora possibile chiamare "professione" il mestiere dell'autore di fumetti.


Tra le tante interviste che ho realizzato negli ultimi 5-6 anni, tra Il Garage Ermetico e Fumo di China, una di quelle che ricordo con più piacere e che mi è sempre rimasta più impressa è stata proprio quella fatta a lui in occasione dei 60 anni di Tex (potete ascoltarla cliccando qui), quasi esattamente 3 anni fa, una delle due volte che ho avuto il piacere di intervistarlo.
Tra aneddoti e soliti catastrofismi (ricorrenti nei discorsi di Bonelli, che non ha mai visto con fiducia al futuro del fumetto), ricordo che rimasi molto sorpreso dal sapere che fosse un appassionato del Punisher della Marvel, un personaggio che fino ad allora avrei fatto molta fatica ad accostare a lui.
Dopo quella volta, Bonelli è riuscito a sorprendermi ancora altre volte, l'ultima (forse) delle quali stamattina, con la notizia imprevista della sua morte.
Un Signore come lui mancherà purtroppo moltissimo al fumetto italiano.

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