Eccomi qui con una delle prime cose ad aver letto tra quelle che ho preso da Lucca, ovvero Blatta, prima (spero di non sbagliarmi) opera interamente scritta e disegnata da Alberto Ponticelli. Alberto è uno dei miei disegnatori preferiti da quando ho letto Egon (tant'è che ho provato anche a fargli disegnare qualche mia sceneggiatura, ma purtroppo non ce n'è mai stata la possibilità). Il libro si presenta bene già grazie alla confezione molto bella, caratterizzata da una bicromia piuttosto atipica, in cui spicca l'utilizzo del colore oro (senza però che l'effetto risulti pacchiano, sia chiaro, come potete notare qui sopra a sinistra). Graficamente si tratta di un lavoro davvero spettacolare, forse una delle cose migliori mai realizzate dal buon Alberto, tra "sporchi" tratteggi intensi e splash-page mozzafiato, in cui l'unica tinta utilizzata è il grigio, dosato sapientemente nelle sue diverse gradazioni. L'effetto complessivo contribuisce a dare alla storia un'atmosfera ancor più claustrofobica.
Storia forse non originalissima, ma che miscela bene diverse suggestioni (L'Eternauta, Brazil, Akira...) da mondo futuristico (a dir poco) post-apocalittico. Una storia che scorre bene e alla fine lascia un reale senso di angoscia per la sensazione di ciclicità inevitabile in cui in effetti ci troviamo e da cui è impossibile (forse) fuggire.
Dimenticavo un dato importante... Blatta è edito da Leopoldo Bloom Editore.
3 commenti:
grazie mille per la recensione! e in bocca al lupo per i tuoi lavori futuri
Non è che per caso saresti disposto a vendermelo...sarei disposto anche a pagare qualcosina di più, se fosse necessario...grazie!
No, mi dispiace! La copia è autografata.
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