
Si tratta davvero di un gran bel filmone, forse un po' "sonnacchioso" nella prima parte, in cui tutti gli elementi entrano in gioco, ma realmente folgorante nella seconda, vero e proprio manifesto del genio criminale del Joker. La scena secondo me più indicativa di tutto il film è quella dell'interrogatorio del Joker (in cui tra l'altro c'è un chiaro omaggio al Killig Joke di Alan Moore), vera e propria perla stilistica del regista Christopher Nolan, comunque ottimo lungo tutto il film.
Sebbene continui a trovare inappropriato Christian Bale nei panni di Bruce Wayne/Batman, il resto del cast è (quasi tutto) eccezionale, da (ancora una volta) Gary Oldman/Jim Gordon fino a Morgan Freeman/Lucius Fox, passando per la new entry Aaron Eckhart nei panni di un Harvey Dent davvero molto realistico e ben caratterizzato. Ho lasciato da parte volutamente due altri importanti membri del cast: Michael Caine (ancora una volta nei panni di Alfred) perché, sebbene sia un grande attore, in questo caso tra l'altro in una parte che gli sembra cucita addosso, non mi è mai piaciuto; Heath Ledger semplicemente perché merita un discorso a parte.
La sua prova è davvero maiuscola e con il suo Joker riesce (come già era accaduto nel primo Batman di Tim Burton) a oscurare la figura dell'Uomo Pipistrello, ergendosi a reale protagonista della pellicola. La sua caratterizzazione del personaggio differisce enormemente da quella di Jack Nicholson di quasi venti anni fa: quest'ultimo vestiva i panni di un Joker istrionico, Ledger interpreta uno schizoide dotato di lucida follia. Certo mancano momenti come la "visita" al museo o la lunga pistola estratta dalla gamba dei pantaloni dell'opera di Burton, ma questo Joker è senza dubbio in linea con la versione più moderna, quella raccontata da Grant Morrison e Paul Dini nelle storie attualmente pubblicate da Planeta DeAgostini, per intenderci.Detto questo, continuo comunque a trovare assurda l'idea di assegnare un Oscar postumo a Ledger, come si vocifera da tempo.








