Ieri per esempio ho letto il secondo numero di Jan Dix, la miniserie Bonelli di Carlo Ambrosini. Per fortuna, dopo un primo numero abbastanza deludente (anche se disegnato in maniera eccezionale), la qualità sembra essere in ripresa.
La trama funziona decisamente meglio e può ricordare alcune storie di Napoleone (il precedente personaggio di Ambrosini). In questo caso non c'è un artista di riferimento, come era stato Jan Vermeer nell'albo precedente, ma la vicenda è incentrata su alcuni affreschi tribali che raffigurano una divinità dalle sembianze di giaguaro. Il personaggio principale inizia a ingranare, dato che la vicenda lascia maggiormente spazio all'approfondimento psicologico e al rapporto turbolento e decisamente sui generis tra lui e la sua "fidanzata". L'impressione è comunque che Jan Dix manchi (almeno per il momento) di quei guizzi da commedia umana che invece Napoleone aveva, grazie anche a ottimi personaggi di contorno come Boulet, Allegra o i tre "Spiritelli".
A non convincermi ancora una volta, inoltre, è l'alto numero di pagine, con cui Ambrosini sembra che debba ancora prendere per bene la mano. Ora ci attende, a settembre, un terzo numero disegnato da Paolo Bacilieri, dal quale è lecito aspettarsi molto.
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