giovedì 17 gennaio 2013

La Top 10 dei fumetti del 2012

Come promesso, anche se con un po' di ritardo, eccomi giunto all'ultima classifica dell'anno, dedicata ai 10 migliori fumetti inediti (avete già visto invece quella delle riedizioni?). Devo confessare di aver fatto fatica a stilare la classifica, perché nel corso del 2012 sono uscite molte cose interessanti, che si distanziavano l'una dall'altra in maniera minima. Di seguito comunque ci sono le mie proposte, dalla decima alla prima!

10
New Ultimate Spider-Man di Brian Michael Bendis, Sara Pichelli e altri (Panini Comics)


Pur essendo una serie probabilmente studiata a tavolino coinvolgendo esperti di marketing, si tratta di una delle novità più fresche e originali dell'ultimo anno supereroico (ne avevo già parlato qui). Miles Morales (il nuovo Uomo Ragno di colore) è un personaggio a cui è facile affezionarsi, le storie raccontano il presente più della media del panorama americano attuale e Sara Pichelli è perfettamente adatta alla serie, con il suo tratto realistico. E poi, gli elementi alla base del mito dell'Uomo Ragno ci sono tutti.

9
Moby Dick di Herman Melville e Bill Sienkiewicz (NPE)


La storia la conosciamo tutti, ma è sempre un piacere rileggerla. Il vero punto di forza del libro sono però le splendide illustrazioni espressioniste di Sienkiewicz, in grado di rendere come pochi altri con il giusto impatto grafico, senza risultare pleonastico, i tormenti di personaggi già ben delineati dallo stesso Melville attraverso l'uso delle parole. Ogni tavola sarebbe da appendere in una galleria d'arte. Brava poi la NPE a non lasciarsi tentare da una carta più lucida: quella opaca adottata trattiene infatti meglio le tonalità scure impresse sulle pagine dall'autore.

8
La Lega degli Straordinari Gentlemen: Century di Alan Moore e Kevin O'Neill (Bao Publishing)


C'è chi sostiene già da anni che Moore sia ormai bollito. D'accordo, sono lontani i tempi di opere innovative come Watchmen o From Hell, ma quando lo sceneggiatore barbuto decide di raccontare una storia, lo fa sempre con la giusta determinazione, offrendoci quanto meno intrattenimento di alto livello. Se solo si decidesse a variare un po' di più i temi delle storie, piuttosto che tirare in ballo sempre gli stessi elementi... Libro comunque tecnicamente ineccepibile, per qualità di sceneggiatura e disegno.

7
Topolino e gli Ombronauti di Casty (Walt Disney Italia)


Presentata sui numeri 2972 e 2973 di Topolino, questa storia varrebbe una posizione così alta in classifica già solo per il merito di aver recuperato un personaggio fondamentale come Atomino Bip Bip. A questo, però, aggiungiamo anche la straordinaria capacità di Casty di raccontare storie allo stesso tempo avvincenti e divertenti, in cui non mancano nemmeno accenni alla realtà (anche politica, cosa che nei periodici Disney non avviene praticamente mai). In tutto e per tutto, un bell'omaggio a Romano Scarpa, di cui Casty è forse l'unico vero erede.

6
Sweet Salgari di Paolo Bacilieri (Coconino Press/Fandango)


Il punto di forza di questo libro sono senz'altro i disegni. Bacilieri è uno dei migliori disegnatori italiani e oltretutto qui sperimenta un tratto più sintetico e con meno "fronzoli" rispetto ai lavori precedenti, che risulta particolarmente elegante e permette una lettura più immediata e coinvolgente, necessaria per addentrarsi nella vita di Emilio Salgari, scrittore dalla fervida immaginazione ma dalla vita ordinaria. La storia, ottimamente raccontata, è comunque apprezzabile per lo spiccato romanticismo con cui mescola realtà e fantasia, offrendo comunque uno profilo piuttosto crudo dell'autore che forse più di tutti ha segnato l'immaginario italiano.

5
La Bambina Filosofica: Houston, abbiamo un problema di Vanna Vinci (Rizzoli-Lizard)


Cinica, nichilista, asociale, sagace... sono gli aggettivi che meglio calzano alla Bambina Filosofica, protagonista di una delle poche strisce contemporanee in grado di continuare la tradizione ormai quasi del tutto perduta di Mafalda o Calvin & Hobbes. Un divertissement di ottima fattura, senza troppe inutili morali ma con tanta divertente causticità (e poi la confezione, a partire dagli acidi colori di copertina, è molto bella).

4
The Walking Dead di Robert Kirkman e Charlie Adlard (saldaPress)


Più ne leggo, più ne voglio. Nonostante le tantissime pagine già pubblicate, Kirkman riesce ancora a tenere il lettore sulla corda con la necessaria tensione, proponendo situazioni sempre nuove e interessanti e facendo evolvere i personaggi di pagina in pagina. E dimostrando sempre più, con ripetuti pugni allo stomaco, come i veri mostri siano gli umani, piuttosto che gli zombi, qui quasi invisibili. Adlard, poi, con i suoi disegni, riesce a descrivere alla perfezione la disumanità di tale squallore e al tempo stesso creare tensione narrativa. Senza TWD, il fumetto americano sarebbe molto più triste.

3
Nonnonbâ di Shigeru Mizuki (Rizzoli-Lizard)


Un'opera pubblicata in Giappone negli anni Settanta, ma che ancora oggi ha una potenza narrativa davvero straordinaria. Mizuki ci racconta del Giappone e dei suoi tanti spiriti in modo poetico ma realistico, offrendoci uno spaccato di un'epoca (gli anni Trenta) che non esiste più (purtroppo, per certi versi). Il racconto, in parte autobiografico, ha infatti un forte sapore nostalgico che permette di far adagiare il lettore comodamente nella lettura, divertendolo e incuriosendolo. Una storia con diversi piani di lettura, quindi, ma che esalta principalmente il potere della fantasia.

2
ABC di Ausonia (Coconino Press/Fandango)


Una fiaba contemporanea, raccontata con una sensibilità magistrale. ABC parla di persone e di sentimenti, e di come questi condizionino la vita umana fin oltre ogni volontà. Lontano da sperimentalismi estremi, Ausonia sembra quasi voler riassaporare il piacere della matita, donandoci personaggi indistinti dal punto di vista grafico, ma che ben si stagliano sullo scenario della rurale provincia italiana da lui delineata. Una storia che colpisce allo stomaco per la crudezza e il realismo con affronta il passaggio dall'adolescenza all'età adulta, pur attraverso personaggi di "fantasia" come i mezzi-morti con cui la protagonista deve interagire. Un vero e proprio romanzo di formazione, nonché il libro che più mi ha emozionato nel corso del 2012 (e che, in più, presenta una sceneggiatura davvero eccellente, dal punto di vista tecnico).

1
Una vita tra di margini di Yoshihiro Tatsumi (Bao Publishing)


Letteralmente, un pezzo di storia del fumetto giapponese. Una storia che racconta, implicitamente, di come Tatsumi abbia ricambiato il favore ai manga, che avevano cambiato la sua vita, cambiando la loro per sempre. Un'opera realizzata in maniera magistrale, con il tratto incerto dovuto alla tarda età dell'autore che regala emozioni vignetta dopo vignetta. Perché, anche tramite le imperfezioni artistiche, Tatsumi è riuscito a infondere tutto se stesso nella sua storia, trasformando la propria vita in un racconto ricco di colpi di scena, di alti e bassi, ma soprattutto di umanità. Quasi un saggio storico che insegna anche come raccontare tramite il fumetto. Un libro importante, per qualità e quantità, forse l'unico tra quelli pubblicati nel 2012.

Un podio quasi interamente occupato dai libri giapponesi, quindi, nel 2012. Chi l'avrebbe mai detto? Scherzi a parte, visto che fuori da questa classifica sono rimaste cose piuttosto interessanti, mi permetto di segnalarne altre dieci, tutte classificate a un ideale undicesimo posto. In ordine sparso: Grandville Mon Amour di Bryan Talbot (Comma22), Un polpo alla gola di Zerocalcare (Bao Publishing), Semplice di Stefano Simeone (Tunué), Shanghai Devil di Gianfranco Manfredi e disegnatori vari (Sergio Bonelli Editore), Daredevil di Mark Waid, Pablo Rivera e Marcos Martin (Panini Comics), Dracula di Bram Topker di Bruno Enna e Fabio Celoni (Walt Disney Italia), Saga di Brian K. Vaughan e Fiona Staples (Bao Publishing), Inside Moebius vol. 1 di Moebius (Comicon Edizioni), Umbrella Academy: Dallas di Gerard Way e Gabriel Bà (Magic Press).
Cosa ne pensate? Quali sono state le vostre letture preferite del 2012?

2 commenti:

GiovanniMarchese ha detto...

Oh! La mia sventolata di titoli dal 2012 è diversa, ma con qualche cosa in comune ;)

Andrea Antonazzo ha detto...

Ho visto! :)