martedì 23 agosto 2011

Topolino, Atomino e Romano Scarpa

Ho sempre amato leggere fumetti durante i mesi più caldi, con la più totale rilassatezza. Quest'anno le letture estive hanno però raggiunto l'apice piuttosto presto, già a metà luglio, con la saga di Atomino Bip Bip scritta e disegnata da Romano Scarpa (con inchiostri di Rodolfo Cimino), che non avevo ancora avuto la fortuna di leggere (divisa in due volumi della serie Tesori Disney, il primo è uscito a luglio, il secondo sarà nelle edicole a ottobre).


Le storie di Scarpa, a qualsiasi epoca appartengano, sono sempre brillanti e avventurose, ma soprattutto intelligenti, cosa che non accade con la maggior parte di quelle contemporanee. L'autore, infatti, è sempre stato molto bravo nel riuscire a essere istruttivo ma non pedante. E in più le sue sono avventure "colte", in senso buono.
Per esempio, Topolino e la collana Chirikawa, la storia che tra le quattro presenti nel primo dei due volumi cartonati di cui sto parlando è quella che mi è piaciuta di più, presenta citazioni parecchio evidenti di due classici film di Alfred Hitchcock, Io ti salverò e La donna che visse due volte, come sottolineato negli articoli a corredo.
E proprio come in un film di Hitchcock, l'elemento predominante è il mistery, attorniato da tanta azione avvincente e anche da alcuni divertenti inserti umoristici. Con più di una strizzatina d'occhio a Floyd Gottfredson, ovviamente, che del Topolino avventuroso a fumetti è stato l'artefice principale.


E poi Scarpa era dotato di una fantasia senza limiti, che lo portava a ideare marchingegni fantascientifici davvero incredibili e meravigliosi, a volte anticipando la realtà.
Insomma, la saga di Atomino rappresenta un po' la sintesi del perché Scarpa sia considerato uno dei migliori artisti Disney di sempre, forse il più grande della scuola italiana.

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