mercoledì 13 agosto 2008

In ricordo di Mike Wieringo

Il 13 agosto dello scorso anno è scomparso il disegnatore americano Mike Wieringo, apprezzatissimo negli States ma anche in Italia. Per l'occasione vi segnalo lo speciale che Comicus.it realizzò, con la solita passione e attenzione, in seguito al tragico evento, ma ho pensato di proporvi anche un articolo sull'autore, che ho scritto per il n. 155 di Fumo di China.

Lo scorso 13 agosto una tragedia ha scosso il comicdom statunitense e non solo: all’età di 44 è infatti deceduto per un infarto il disegnatore Mike Wieringo. Conosciuto anche con il soprannome di ‘Ringo, era tra gli autori più apprezzati dai fan, grazie a una lunga carriera passata a disegnare alcuni dei più importanti personaggi Marvel e DC, ma soprattutto per la sua famigerata naturalezza, che traspariva con incanto anche dai suoi disegni pieni di vita e di spontaneità. Nato in Italia, aveva iniziato a pubblicare per la piccola casa editrice Millenium Publications nel 1991, subito dopo la laurea in Communication Arts and Design presso la Virginia Commonwealth University (che ha sede a Richmond, in Virginia). Furono Brian Steelfreeze e Karl Story dei Gaijin Studios a procurargli quel primo lavoro, dopo che Mike aveva mostrato loro i propri lavori alle più importanti convention americane. Se pure di scarsa rilevanza, questo incarico gli servì per farsi notare dalla DC Comics, che gli affidò prima un paio di storie della Justice League per poi dirottarlo sulla serie regolare di Flash, da poco rilanciata da Mark Waid e già rimasta orfana di Greg La Roque. Il tratto di Wieringo era ancora acerbo e incerto, nonostante fosse già fresco e dinamico. All’epoca il suo stile era fortemente influenzato da uno dei classici autori del Velocista Scarlatto, Carmine Infantino, ma nella mimica dei personaggi ricordava molto anche Kevin Maguire, reduce dal successo della Justice League International con J.M. DeMatteis e Keith Giffen. Fin da subito, ‘Ringo iniziò a prendersi anche delle leggere licenze anatomiche, ma apparentemente senza un preciso progetto grafico, se non quello di rendere più spettacolari le tavole. Su The Flash ebbe anche l’occasione di contribuire alla creazione di un personaggio che avrebbe avuto subito una notevole importanza nel cosmo DC: Bart Allen, ovvero Impulso, nipote di Barry Allen (il Flash della Silver Age) e che di lì a poco sarebbe diventato anche titolare di una propria testata.

In quello stesso periodo, in America iniziarono a diffondersi ancor più che in passato i fumetti giapponesi, impressionando molti disegnatori tra i quali Joe Madureira (Uncanny X-Men), Jeff Matsuda (X-Factor) e lo stesso Wieringo, che nel frattempo era passato alla Marvel. Nel 1996 Mike divenne infatti il disegnatore ufficiale della serie The Sensational Spider-Man, appena conclusa la Saga del Clone. Questo incarico (arrivato dopo aver disegnato uno strano incrocio tra l’Uomo Ragno e Superboy chiamato Spider-Boy, per la linea Amalgam) fu molto importante per la sua carriera, principalmente per due motivi: innanzitutto ebbe l’occasione di lavorare per la prima volta con il suo grande amico Todd DeZago (tra l’altro contribuendo anche a diversi soggetti); da un punto di vista stilistico, invece, il lavorare su un personaggio dalle posi spettacolari come quelle assunte dall’Uomo Ragno sopra i tetti di New York gli permise di provare ad amalgamare le influenze dei manga con il proprio stile. Per fortuna la sua striscia di storie fu lunga, perché Mike non riuscì a trovare subito le giuste misure di piedoni e occhioni alla “giapponese”.

Conclusa l’esperienza alla Marvel, nel 1999 ‘Ringo passò alla Image per poter pubblicare una serie da lui creata con l’amico DeZago e intitolata Tellos: una testata fantasy, con protagonista dei pirati, durata 10 numeri. In realtà, non fu pubblicata interamente sotto le insegne della Image, dato che nel 2000 il disegnatore, insieme ad altri amici e colleghi, fondò l’effimera etichetta dal nome di Gorilla Comics (ma sempre all’interno della Image). Wieringo comunque rimase sempre legato ai personaggi di Tellos, tanto da ripescarli di tanto in tanto per degli speciali o delle storie brevi. E proprio nell’ultimo periodo stava lavorando a dei nuovi personaggi da inserire nelle storie future, com’è possibile vedere dagli ultimi post del suo interessantissimo (e costantemente aggiornato) blog. Tellos è stata anche parzialmente pubblicata in Italia, dalla Panini Comics. In ogni caso, l’esperienza di una serie da lui creata, sul quale aveva dunque potuto lavorare senza l’assillo delle scadenze, gli permise di raffinarsi e di personalizzare al meglio il proprio stile, finalmente maturo.

Tale crescita fu ancor più evidente sulle pagine di Adventures of Superman, quando, tra il 2001 e il 2002, si trovò a dover realizzare le tavole più velocemente, adottando uno stile più asciutto ma sempre piacevole e dinamico. Nonostante questo, però, il suo Uomo d’Acciaio (sceneggiato da Joe Casey) era ugualmente una figura imponente e maestosa come era giusto che fosse. In piena guerra tra Marvel e DC per accaparrarsi gli autori più “caldi” a suon di contratti d’esclusiva, fu la prima a spuntarla. Wieringo ebbe la possibilità di ritrovare dopo ben 8 anni l’amico Mark Waid, con il quale realizzò un lungo ciclo di storie (36 episodi, di cui 27 firmati da Wieringo) della serie Fantastic Four. In una di esse, Mike ebbe addirittura la possibilità di disegnare uno dei suoi idoli, Jack “The King” Kirby, il creatore dei Fantastici Quattro. Le storie di Waid e Wieringo segnarono sicuramente un passo in avanti nella storia dei personaggi, pur non venendo purtroppo apprezzate da tutti i fan del Quartetto, che le giudicarono poco in linea con le caratterizzazioni più classiche (bisogna in effetti ammettere che almeno l’ultima saga, con protagonista Galactus, è stata scritta con molta superficialità, ma di questo il disegnatore non aveva sicuramente colpa).

Finito l’incarico, nel 2005 alla Marvel venne spontanea l’idea di affidargli le matite di una nuova serie dell’Uomo Ragno, Friendly Neighborhood Spider-Man, scritta da Peter David. Lo sceneggiatore “regalò” a Mike delle sceneggiature frizzanti e piene di azione con cui farlo trovare perfettamente a suo agio. Ma la loro collaborazione durò poco, soltanto 8 numeri, perché la Marvel chiese al disegnatore di occuparsi della miniserie Spider-Man and the Fantastic Four scritta da Jeff Parker. In realtà, finito questo lavoro, Mike avrebbe dovuto tornare a disegnare le storie di David, ma purtroppo non ne ha avuto l’occasione, a causa della sua prematura scomparsa.

Il modo migliore per rendergli un ultimo commiato è quello di pubblicare le sue stesse parole, pronunciate durante un’intervista rilasciata ad Alan David Doane del sito Newsarama: “Penso che la forza più grande che ho al tavolo da disegno sia quella di sentire che il mio lavoro è aperto e accessibile alla gente. Io ho, credo, uno stile “amichevole” di disegno con cui la gente può facilmente relazionarsi – e può essere descritto come un tipo di tratto “per tutte le età”. Ho sempre voluto essere un attore, ma non ho l’aspetto giusto – così ho cercato di infondere nel mio lavoro molta drammaticità o umorismo o tragicità, che sono richiesti in maniera appropriata, senza esagerare. E mi sono concentrato sul cercare di raffigurare il naturale linguaggio del corpo, qualsiasi cosa stia succedendo nella scena che sto disegnando.” E noi possiamo sicuramente affermare che ci sia riuscito in pieno, ogni volta che il nostro sguardo ricade sui suoi personaggi, ai quali è sempre stato facile affezionarsi per la forte umanità che emergeva anche quando indossavano dei costumi colorati da supereroi.

Bibliografia essenziale:

Justice League Quarterly nn. 11-12 (DC Comics)

The Flash vol. 2 nn. 80-92 (DC Comics)

Firearm n. 0 (Malibu Comics)

Rogue vol. 1 nn. 1-4 (Marvel Comics)

The Sensational Spider-Man vol. 1 nn. 8-31 (Marvel Comics)

Robin nn. 19-22, 25-31 (DC Comics)

Tellos nn. 1-10 (Image Comics/Gorilla Comics)

Adventures of Superman nn. 592-600 (DC Comics)

Fantastic Four nn. 472-507 (Marvel Comics)

Friendly Neighborhood Spider-Man nn. 1-5, 8-10 (Marvel Comics)

Spider-Man and the Fantastic Four nn. 1-4 (Marvel Comics)

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