
martedì 30 dicembre 2008
Ultimo post dell'anno

mercoledì 24 dicembre 2008
Letterina per Babbo Natale
Comunque, il primo dei due regali che ho chiesto è il seguente:

Potrebbe permettermi di superare meno noiosamente le coliche, no? E poi ho sempre voluto imparare a giocare a golf.
Il secondo invece è questo, un vero regalo utile:

mercoledì 17 dicembre 2008
I supereroi nella storia dell'arte



mercoledì 3 dicembre 2008
Pan degli angeli... o quasi!

Per la cronaca... abbustolisce davvero il pane con immagini sacre, ma il sapore è piuttosto comune, poco celestiale.
sabato 29 novembre 2008
In attesa di The Spirit...

Semplicemente geniale!
giovedì 27 novembre 2008
Ultimates vol. 3 di Jeph Loeb e Joe Madureira
Per carità, non si tratta affatto di un pessimo prodotto! La storia in sé non è male, è ben scritta, ha un buon ritmo e soprattutto ha un taglio moderno. Però Loeb sembra calcare un po' troppo la mano su alcune situazioni per cercare di renderle originali, finendo piuttosto per farle divenire un po' troppo eccentriche. Un esempio è la caratterizzazione di Quicksilver e Scarlet, su cui sembra che l'autore abbia calcato la mano un po' troppo gratuitamente. Al contrario, ho apprezzato il nuovo Occhio di Falco, che porta un bersaglio sulla fronte in maniera letterale e metaforica. Vedremo comunque come si evolverà la situazione nei prossimi mesi, di certo in questo primo numero c'è molta carne al fuoco (anche troppa, provocando un po' di confusione).
martedì 25 novembre 2008
Canzone del mese

sabato 22 novembre 2008
Usa la for... la for... la forchetta!

giovedì 20 novembre 2008
Gipi al TPO di Bologna!
Siateci!

domenica 16 novembre 2008
Spiccioli
Cliccate sulle immagini per ingrandirle e leggerle meglio:
Sono molto graditi commenti, soprattutto se sinceri!
domenica 9 novembre 2008
Il Triangolo Segreto di Didier Convard e disegnatori vari

Come accennavo, la sceneggiatura è buona e la trama è piuttosto avvincente, anche se il primo capitolo della saga, che funge da introduzione o poco più, è un po' troppo didascalico e macchinoso. Anche se sulle pagine della serie si alternano diversi disegnatori, tra l'altro tutti discreti, l'omogenità grafica del volume non ne risente.
mercoledì 5 novembre 2008
Blatta di Alberto Ponticelli
martedì 4 novembre 2008
Un'altra Lucca è andata...
Da sinistra a destra ci siamo io, le Bkiss (ovvero le due ragazze che hanno disegnato uno dei due nuovi fumetti che Ausonia ha presentato a Lucca), Ausonia e Laura Pasotti. Spero nei prossimi giorni di riuscire a recuperarne altre, magari di risoluzione migliore (anzi... ne approfitto per lanciare un appello: se eravate tra il folto pubblico e avete scattato delle foto, contattatemi, please!).
giovedì 30 ottobre 2008
Ready to go!

mercoledì 29 ottobre 2008
Le mie radici affondano nell'inquinamento
mercoledì 22 ottobre 2008
Alla scoperta del web...
lunedì 20 ottobre 2008
What a worderful world
lunedì 29 settembre 2008
Per una volta...
P.S. A presto con nuovi e più frequenti aggiornamenti. Il problema a cui accennavo qui sta per essere risolto. Forse.
martedì 16 settembre 2008
Anche gli italiani lo sanno fare bene

Per la cronaca... Boris è Becker, il tennista, da cui prende il nome il pesce rosso che accompagna sempre sul set il regista della suddetta soap opera (e che potete ammirare nell'immagine soprastante).
Ho da poco finito di vedere la splendida prima stagione e mi accingo a vedere la seconda, in cui, tra l'altro, c'è anche Corrado Guzzanti, in un doppio ruolo che non vedo l'ora di gustarmi! E, se ho capito bene, presto sarà possibile vederla anche su Raitre.
venerdì 12 settembre 2008
Cose che non dovrebbero succedere
domenica 7 settembre 2008
domenica 31 agosto 2008
Un presidente a fumetti
Alcuni autori di fumetti, poi, così come molte personalità dello spettacolo, si sono schierati apertamente a favore del candidato democratico. L'ultimo (in ordine di tempo) è Erik Larsen, che ha utilizzato una variant cover della sua storica serie Savage Dragon (pubblicata da Image Comics) per lanciare un messaggio promozionale. Eccola qui:

Certo che Obama è sicuramente il più simpatico (almeno all'apparenza) tra i due candidati e quello che negli ultimi decenni ha saputo incarnare al meglio i valori del partito democratico americano. Una ventata d'aria nuova, in sintesi. Ma, andando a scavare meglio, l'idea che mi son fatto è che, anche in questo caso, come accade sempre più spesso nel mondo della politica internazionale, ci sia da scegliere solo per il male minore. E Obama, davanti al guerrafondaio e conservatore McCain, sicuramente non fa una figura così pessima come dovrebbe.
In un post di qualche giorno fa sul blog del grandissimo Luca Boschi potete anche ammirare le pubblicità di alcuni spassosi giocattoli ispirati ai due candidati (e non solo).
domenica 24 agosto 2008
Lone Wolf & Cub di Kazuo Koike e Goseki Kojima

Fin da quando ho letto l'ultimo volume di questa serie (composta da 28 tomi) ho pensato di scrivere qualcosa di particolarmente approfondito a riguardo, ma ho scoperto che c'è già chi l'ha fatto, certamente meglio di come avrei potuto farlo io, così mi limito a segnalarvi il link. Si tratta del bravo Guglielmo Nigro, che ha dedicato un articolo a Lone Wolf & Cub sulle pagine de Lo Spazio Bianco, come potete scoprire cliccando qui.
giovedì 21 agosto 2008
Le Paperolimpiadi di Romano Scarpa

Temevo di poterne rimanere deluso, come spesso mi è capitato nel rileggere cose che invece da bambino mi erano sembrate grandiose, ma per fortuna non è stato così. La storia infatti, ambientata durante le Olimpiadi di Seul del 1988, è eccezionale, ben scritta e dai contenuti veramente sorprendenti. Non è infatti la classica storia a sfondo sportivo con Paperino che tenta di fare l'atleta pur non essendone in grado. E' piuttosto una lunga avventura nella quale intervengono numerosi personaggi (compresi Topolino e Sgrizzo Papero, di cui mi ero completamente dimenticato), ricca di inserti fantascientifici, sentimentali e addirittura "politici" (nel senso ampio del termine), una cosa che oggi sarebbe probabilmente impensabile per una storia pubblicata sul settimanale più celebre della Disney. Un intero capitolo della saga è infstti dedicato alle vicende storiche che hanno portato alla separazione tra le due Coree e le conseguenze che ne sono derivate. L'argomento è trattato ovviamente con un taglio umoristico, ma in maniera comunque "colta", non da bambini decebrati (e da "conservare" inconsapevoli sotto vetro) come sembrano voler (anzi, dover) fare gli autori contemporanei.
Certo, c'è anche da dire che questa storia è di Scarpa, che, secondo me, tra gli autori Disney è secondo solo al grandissimo Carl Barks, ma le atmosfere di questa storia sono perfettamente in linea con quella di tutte le altre storie (o quasi, ovviamente) pubblicate sul settimanale fino ai primi anni '90, quando le vendite superavano il milione di copie. Invece oggi la qualità sembra non pagare (anche la schifezza, in realtà, se si pensa a quante poche centinaia di migliaia di copie venda oggi Topolino), come dimostra anche la recente, infausta, chiusura della testata Zio Paperone.
lunedì 18 agosto 2008
Dylan Dog passati, presenti e futuri

Di contro, ieri ho finito di leggere il secondo Dylan Dog Color Fest, che fa capire come il personaggio negli ultimi tempi sia diventato forse un po' troppo stantìo, costretto a recitare sempre la stessa commedia, con gli stessi trucchi narrativi, con le stesse battute e le stesse citazioni. Ma andiamo per ordine con le storie contenute in questo volume:
- Il pianeta dei morti di Alessandro Bilotta e Carmine Di Giandomenico è la storia sicuramente più originale tra le 4 presenti nel volume. Ambientata nel futuro, gioca però troppo con i clichè del personaggio, sotto ai quali rimane una trama forse un po' troppo povera, a conferma di quanto dicevo poco sopra. I disegni, però, sono ottimi, pur non riuscendo a vedere Carmine su un'altra storia di Dylan che non sia questa.
- Videokiller di Paola Barbato e Angelo Stano è invece una storia interessante, forse troppo cervellotica, dato che bisogna rileggerla un paio di volte per

- Il mago degli affari di Pasquale Ruju e Nicola Mari è il peggio del peggio. La trama è inconsistente e banale, senza guizzi e per giunta con un retrogusto molto forte di "vetusto". Mari a colori è invece un'eresia che si sarebbe potuta evitare.
- L'inferno in terra di Giovanni Gualdoni e Roberto De Angelis è infine la storia che mi è piaciuta di più. Sebbene venata di una retorica un po' troppo marcata, è comunque ben costruita, ben ritmata e ricorda (da lontano) le narrazioni oniriche di Sclavi, che a me piacciono molto. Ottimo anche De Angelis, pulito ed espressivo come sempre.
Nel complesso, quello che mi ha deluso di più, è, come già l'anno scorso, il fatto che la presenza del colore sia solo una semplice aggiunta commerciale, non un qualcosa su cui poter giocare anche a livello narrativo, come per esempio ha fatto (in maniera esemplare) Alfredo Castelli su Martin Mystère in un paio di occasioni (mi riferisco ai numeri 100 e 200 della serie regolare dedicata al personaggio, intitolati rispettivamente Di tutti i colori! e Lo spettro della luce).
Se desiderate leggere un'opinione leggermente diversa, proprio oggi è stata messa online su Comicus.it la recensione di questo volume dall'orrida grafica di copertina, scritta da Giovanni La Mantia.
mercoledì 13 agosto 2008
In ricordo di Mike Wieringo
Lo scorso 13 agosto una tragedia ha scosso il comicdom statunitense e non solo: all’età di 44 è infatti deceduto per un infarto il disegnatore Mike Wieringo. Conosciuto anche con il soprannome di ‘Ringo, era tra gli autori più apprezzati dai fan, grazie a una lunga carriera passata a disegnare alcuni dei più importanti personaggi Marvel e DC, ma soprattutto per la sua famigerata naturalezza, che traspariva con incanto anche dai suoi disegni pieni di vita e di spontaneità. Nato in Italia, aveva iniziato a pubblicare per la piccola casa editrice Millenium Publications nel 1991, subito dopo la laurea in Communication Arts and Design presso la Virginia Commonwealth University (che ha sede a Richmond, in Virginia). Furono Brian Steelfreeze e Karl Story dei Gaijin Studios a procurargli quel primo lavoro, dopo che Mike aveva mostrato loro i propri lavori alle più importanti convention americane. Se pure di scarsa rilevanza, questo incarico gli servì per farsi notare dalla DC Comics, che gli affidò prima un paio di storie della Justice League per poi dirottarlo sulla serie regolare di Flash, da poco rilanciata da Mark Waid e già rimasta orfana di Greg La Roque. Il tratto di Wieringo era ancora acerbo e incerto, nonostante fosse già fresco e dinamico. All’epoca il suo stile era fortemente influenzato da uno dei classici autori del Velocista Scarlatto, Carmine Infantino, ma nella mimica dei personaggi ricordava molto anche Kevin Maguire, reduce dal successo della Justice League International con J.M. DeMatteis e Keith Giffen. Fin da subito, ‘Ringo iniziò a prendersi anche delle leggere licenze anatomiche, ma apparentemente senza un preciso progetto grafico, se non quello di rendere più spettacolari le tavole. Su The Flash ebbe anche l’occasione di contribuire alla creazione di un personaggio che avrebbe avuto subito una notevole importanza nel cosmo DC: Bart Allen, ovvero Impulso, nipote di Barry Allen (il Flash della Silver Age) e che di lì a poco sarebbe diventato anche titolare di una propria testata.
In quello stesso periodo, in America iniziarono a diffondersi ancor più che in passato i fumetti giapponesi, impressionando molti disegnatori tra i quali Joe Madureira (Uncanny X-Men), Jeff Matsuda (X-Factor) e lo stesso Wieringo, che nel frattempo era passato alla Marvel. Nel 1996 Mike divenne infatti il disegnatore ufficiale della serie The Sensational Spider-Man, appena conclusa la Saga del Clone. Questo incarico (arrivato dopo aver disegnato uno strano incrocio tra l’Uomo Ragno e Superboy chiamato Spider-Boy, per la linea Amalgam) fu molto importante per la sua carriera, principalmente per due motivi: innanzitutto ebbe l’occasione di lavorare per la prima volta con il suo grande amico Todd DeZago (tra l’altro contribuendo anche a diversi soggetti); da un punto di vista stilistico, invece, il lavorare su un personaggio dalle posi spettacolari come quelle assunte dall’Uomo Ragno sopra i tetti di New York gli permise di provare ad amalgamare le influenze dei manga con il proprio stile. Per fortuna la sua striscia di storie fu lunga, perché Mike non riuscì a trovare subito le giuste misure di piedoni e occhioni alla “giapponese”.
Conclusa l’esperienza alla Marvel, nel 1999 ‘Ringo passò alla Image per poter pubblicare una serie da lui creata con l’amico DeZago e intitolata Tellos: una testata fantasy, con protagonista dei pirati, durata 10 numeri. In realtà, non fu pubblicata interamente sotto le insegne della Image, dato che nel 2000 il disegnatore, insieme ad altri amici e colleghi, fondò l’effimera etichetta dal nome di Gorilla Comics (ma sempre all’interno della Image). Wieringo comunque rimase sempre legato ai personaggi di Tellos, tanto da ripescarli di tanto in tanto per degli speciali o delle storie brevi. E proprio nell’ultimo periodo stava lavorando a dei nuovi personaggi da inserire nelle storie future, com’è possibile vedere dagli ultimi post del suo interessantissimo (e costantemente aggiornato) blog. Tellos è stata anche parzialmente pubblicata in Italia, dalla Panini Comics. In ogni caso, l’esperienza di una serie da lui creata, sul quale aveva dunque potuto lavorare senza l’assillo delle scadenze, gli permise di raffinarsi e di personalizzare al meglio il proprio stile, finalmente maturo.
Tale crescita fu ancor più evidente sulle pagine di Adventures of Superman, quando, tra il 2001 e il 2002, si trovò a dover realizzare le tavole più velocemente, adottando uno stile più asciutto ma sempre piacevole e dinamico. Nonostante questo, però, il suo Uomo d’Acciaio (sceneggiato da Joe Casey) era ugualmente una figura imponente e maestosa come era giusto che fosse. In piena guerra tra Marvel e DC per accaparrarsi gli autori più “caldi” a suon di contratti d’esclusiva, fu la prima a spuntarla. Wieringo ebbe la possibilità di ritrovare dopo ben 8 anni l’amico Mark Waid, con il quale realizzò un lungo ciclo di storie (36 episodi, di cui 27 firmati da Wieringo) della serie Fantastic Four. In una di esse, Mike ebbe addirittura la possibilità di disegnare uno dei suoi idoli, Jack “The King” Kirby, il creatore dei Fantastici Quattro. Le storie di Waid e Wieringo segnarono sicuramente un passo in avanti nella storia dei personaggi, pur non venendo purtroppo apprezzate da tutti i fan del Quartetto, che le giudicarono poco in linea con le caratterizzazioni più classiche (bisogna in effetti ammettere che almeno l’ultima saga, con protagonista Galactus, è stata scritta con molta superficialità, ma di questo il disegnatore non aveva sicuramente colpa).
Finito l’incarico, nel 2005 alla Marvel venne spontanea l’idea di affidargli le matite di una nuova serie dell’Uomo Ragno, Friendly Neighborhood Spider-Man, scritta da Peter David. Lo sceneggiatore “regalò” a Mike delle sceneggiature frizzanti e piene di azione con cui farlo trovare perfettamente a suo agio. Ma la loro collaborazione durò poco, soltanto 8 numeri, perché la Marvel chiese al disegnatore di occuparsi della miniserie Spider-Man and the Fantastic Four scritta da Jeff Parker. In realtà, finito questo lavoro, Mike avrebbe dovuto tornare a disegnare le storie di David, ma purtroppo non ne ha avuto l’occasione, a causa della sua prematura scomparsa.
Il modo migliore per rendergli un ultimo commiato è quello di pubblicare le sue stesse parole, pronunciate durante un’intervista rilasciata ad Alan David Doane del sito Newsarama: “Penso che la forza più grande che ho al tavolo da disegno sia quella di sentire che il mio lavoro è aperto e accessibile alla gente. Io ho, credo, uno stile “amichevole” di disegno con cui la gente può facilmente relazionarsi – e può essere descritto come un tipo di tratto “per tutte le età”. Ho sempre voluto essere un attore, ma non ho l’aspetto giusto – così ho cercato di infondere nel mio lavoro molta drammaticità o umorismo o tragicità, che sono richiesti in maniera appropriata, senza esagerare. E mi sono concentrato sul cercare di raffigurare il naturale linguaggio del corpo, qualsiasi cosa stia succedendo nella scena che sto disegnando.” E noi possiamo sicuramente affermare che ci sia riuscito in pieno, ogni volta che il nostro sguardo ricade sui suoi personaggi, ai quali è sempre stato facile affezionarsi per la forte umanità che emergeva anche quando indossavano dei costumi colorati da supereroi.
Bibliografia essenziale:
Justice League Quarterly nn. 11-12 (DC Comics)
The Flash vol. 2 nn. 80-92 (DC Comics)
Firearm n. 0 (Malibu Comics)
Rogue vol. 1 nn. 1-4 (Marvel Comics)
The Sensational Spider-Man vol. 1 nn. 8-31 (Marvel Comics)
Robin nn. 19-22, 25-31 (DC Comics)
Tellos nn. 1-10 (Image Comics/Gorilla Comics)
Adventures of Superman nn. 592-600 (DC Comics)
Fantastic Four nn. 472-507 (Marvel Comics)
Friendly Neighborhood Spider-Man nn. 1-5, 8-10 (Marvel Comics)
Spider-Man and the Fantastic Four nn. 1-4 (Marvel Comics)
martedì 12 agosto 2008
L'arrivo dei cloni (dopo i culoni)
Star Wars: the Clone Wars - trailer italiano
La collocazione di questo nuovo film? Tra Episodio II - L'Attacco dei Cloni ed Episodio III - La Vendetta dei Sith, anche se tempo fa avevo letto da qualche parte che la serie televisiva sarebbe stata invece collocata tra le due trilogie.
Da buon fan di Star Wars (non abbastanza però da conoscere tutte le battute a memoria o travestirmi da Chebecca alle proiezioni o ancora partecipare a tornei di scherma con la spada laser) lo attendo con molta curiosità, pur non essendo totalmente convinto della qualità dell'animazione.
Ah, se non la conoscete, vi consiglio Wookiepedia, l'enciclopedia di Guerre Stellari in rete.
sabato 9 agosto 2008
Quel culone di Superman
Iniziando dallo stesso Uomo d'Acciaio (che, lo ricordo, a giugno ha raggiunto la ragguardevole età di 70 anni), la casa editrice lamentò il fatto che il personaggio venisse disegnato con un sedere troppo grosso, dandogli un aspetto da omosessuale (?). Volete un esempio? Eccolo!



Questa è sicuramente una vicenda che oggi fa sorridere, ma che da un'idea precisa di quanti problemi di tipo creativo abbia avuto per anni il fumetto americano (già molto tempo prima di giungere a Fredric Wertham e al suo Seduction of the Innocent del 1954) e soprattutto i suoi autori, per anni (più o meno fino agli '80) considerati pochissimo, in quanto semplici mestieranti al lavoro su personaggi troppo famosi per dipendere da loro (su quanto si sbagliassero, la storia è stata opportuna maestra).
lunedì 4 agosto 2008
Lego, mon amour...

Da tempo, poi, YouTube è è pieno di filmati in stop motion che riprendono o parodizzano scene di film famosi. Vi consiglio soprattutto quelli su Star Wars.
Un paio di giorni fa, invece, mi è capitato di scoprire un sito, The Toy Zone, dove pubblicano foto di molti lavori fatti con i Lego, tra cui le riproduzioni di alcune copertine di album molto famosi, a partire da questa:
Ce ne sono 20 da vedere, alcune forse un po' troppo sofisticate, altre meravigliose (come quella di Nevermind dei Nirvana).
Sempre nello stesso sito si trova la classifica dei 10 giocattoli che vi manderanno all'inferno, tra cui spicca, almeno per quanto mi riguarda, la posizione numero 9:
Chiudo con una segnalazione anche per il sito Brickshelf, nel quale è possibile trovare anche uno splendido Alan Moore:
domenica 3 agosto 2008
Echo di David Mack


venerdì 1 agosto 2008
Cross Game di Mitsuru Adachi

Oggi invece ho letto il terzo numero di questa serie ottimamente confezionata dalla Flashbook e sono rimasto davvero (finalmente) molto soddisfatto. I personaggi finalmente cominciano a crescere e divenire familiari, mentre le vicende si fanno sempre più avvincenti e appassionanti. Nonostante, a uno sguardo superficiale, i manga di Adachi possano sembrare tutti molto simili tra loro, in realtà poco conta che a fare da sfondo ci siano quasi sempre il baseball, la scuola o altro, perché da una serie all'altra cambiano i personaggi e soprattutto gli intrecci che vengono intavolati tra di loro, sempre umani, mai banali.
Mi aspetto quindi molto dai prossimi numeri.
Tra l'altro Adachi sembra essere tornato di moda, se è vero che la Star Comics sta ristampando Short Program (raccolta di storie brevi) e la stessa Flashbook ha già annunciato per ottobre la pubblicazione di Katsu!, serie ambientata nel mondo del pugilato che, a detta di molti, è una delle migliori prodotte dall'autore nel corso della sua ormai lunga carriera.
mercoledì 30 luglio 2008
Il Cavaliere Oscuro colpisce ancora!

Si tratta davvero di un gran bel filmone, forse un po' "sonnacchioso" nella prima parte, in cui tutti gli elementi entrano in gioco, ma realmente folgorante nella seconda, vero e proprio manifesto del genio criminale del Joker. La scena secondo me più indicativa di tutto il film è quella dell'interrogatorio del Joker (in cui tra l'altro c'è un chiaro omaggio al Killig Joke di Alan Moore), vera e propria perla stilistica del regista Christopher Nolan, comunque ottimo lungo tutto il film.
Sebbene continui a trovare inappropriato Christian Bale nei panni di Bruce Wayne/Batman, il resto del cast è (quasi tutto) eccezionale, da (ancora una volta) Gary Oldman/Jim Gordon fino a Morgan Freeman/Lucius Fox, passando per la new entry Aaron Eckhart nei panni di un Harvey Dent davvero molto realistico e ben caratterizzato. Ho lasciato da parte volutamente due altri importanti membri del cast: Michael Caine (ancora una volta nei panni di Alfred) perché, sebbene sia un grande attore, in questo caso tra l'altro in una parte che gli sembra cucita addosso, non mi è mai piaciuto; Heath Ledger semplicemente perché merita un discorso a parte.

Detto questo, continuo comunque a trovare assurda l'idea di assegnare un Oscar postumo a Ledger, come si vocifera da tempo.
lunedì 28 luglio 2008
L'album del mese di luglio

domenica 27 luglio 2008
Finalmente!

mercoledì 23 luglio 2008
La vignetta di Vauro: 23 luglio
lunedì 21 luglio 2008
Batman sbanca il botteghino!

mercoledì 16 luglio 2008
Ritratto d'autore

lunedì 14 luglio 2008
Dix in cerca di riscatto
Ieri per esempio ho letto il secondo numero di Jan Dix, la miniserie Bonelli di Carlo Ambrosini. Per fortuna, dopo un primo numero abbastanza deludente (anche se disegnato in maniera eccezionale), la qualità sembra essere in ripresa.
La trama funziona decisamente meglio e può ricordare alcune storie di Napoleone (il precedente personaggio di Ambrosini). In questo caso non c'è un artista di riferimento, come era stato Jan Vermeer nell'albo precedente, ma la vicenda è incentrata su alcuni affreschi tribali che raffigurano una divinità dalle sembianze di giaguaro. Il personaggio principale inizia a ingranare, dato che la vicenda lascia maggiormente spazio all'approfondimento psicologico e al rapporto turbolento e decisamente sui generis tra lui e la sua "fidanzata". L'impressione è comunque che Jan Dix manchi (almeno per il momento) di quei guizzi da commedia umana che invece Napoleone aveva, grazie anche a ottimi personaggi di contorno come Boulet, Allegra o i tre "Spiritelli".
A non convincermi ancora una volta, inoltre, è l'alto numero di pagine, con cui Ambrosini sembra che debba ancora prendere per bene la mano. Ora ci attende, a settembre, un terzo numero disegnato da Paolo Bacilieri, dal quale è lecito aspettarsi molto.